Oblivion, un multiforme omaggio a Piazzolla

Sono molti i protagonisti che danno vita all’omaggio a Piazzolla in Oblivion. Tutti protagonisti eccellenti felici di essere con la OLeS in una esperienza che si è rivelata coinvolgente già dalle prove.

Una storia fatta di passione per la musica e il forte legame con la OLeS a partire da quelle che sono le sue origini più lontane. E’ quella di Michele Cellaro, che è la “bacchetta” di OBLIVION, OMAGGIO A PIAZZOLLA. Cellaro è stato il maestro concertatore nella allora avveniristica avventura del Maestro Vitale che, lasciata Bari, dopo l’esperienza del capoluogo di regione costituì il primo nucleo di quella che oggi è la OLeS. “ Sì sono stato accanto a uno dei promotori della musica in Puglia e, certamente, il padre di quell’ensemble sinfonico che da 40 anni scrive le pagine musicali del Salento. L’ho seguito da musicista prima, sono  violoncellista, e quindi ho avuto l’onore di stargli accanto come maestro concertatore.  Lecce è stata la mia città per dieci anni, ci ho vissuto. E proprio a Lecce mi sono esibito l’ultima volta da solista qualche mese fa, poiché lo strumento ancora è per me un modo per incontrare il pubblico. Questa volta torno da direttore con un gruppo di amici! Moltissimi musicisti della OLeS sono i ragazzi talentuosi e bravi di ieri, oggi professionisti di altrettanto sicuro talento e bravura indiscussa”. Michele Cellaro è l’arrangiatore delle musiche di Oblivion, il ricco omaggio a Piazzolla che la OleS ha messo in repertorio: “La mia relazione con Piazzolla – racconta il direttore – , prima di dire sì a alla Haute école de Musique di Ginevra, era legato ai brani più famosi e alle tre partiture che ha scritto per violoncello. La scuola di Ginevra mi coinvolse nella riscrittura sinfonica di Maria di Buenos Aires. Dissi allora che sarebbe stata una pazzia, ma una pazzia che mi ha coinvolto sino in fondo. E questa sfida musicale, intrisa di complessità e profondità, l’ho alla fine accolta come un’occasione che mi ha permesso di approfondire il legame con questo autore così importante che ha rivoluzionato l’idea del tango traghettandolo nella modernità senza perdere la sua identità profonda”. Sarà quindi una festa incontrare la OLeS e il pubblico leccese e salentino: “Assolutamente sì, sono felice che mi sia stata affidato l’arrangiamento di tutto l’omaggio a Piazzolla. Sono partiture costruite sulla struttura dell’Orchestra sinfonica di Lecce e del Salento, quindi un vestito di note cucito addosso a questo gruppo che ritroverò con l’entusiasmo di sempre”.

E le note del tango argentino si fondono con la voce italiana di Sarita Schena, per creare  un ponte musicale tra due mondi e culture distanti. Figlia di madre argentina e padre italiano, Sarita Schena ha abbracciato sin da giovane la passione per il tango, un’arte che ha radici profonde nella sua famiglia. “Fin dall’infanzia, ho avvertito il richiamo del tango”, condivide Sarita Schena, riflettendo sulle danze dei suoi nonni che ballavano al ritmo appassionato di questo genere musicale. All’età di 14 anni, Sarita ha iniziato a immergersi nel mondo del tango, affascinata dalla sua espressività e dalla storia che racconta attraverso le note. Tuttavia, Piazzolla ha un ruolo speciale nella relazione con il tango da parte della Schena. “Piazzolla ha avuto un ruolo fondamentale nel riportare in primo piano il tango dagli anni ’80 agli anni ’90, rendendolo noto e famoso anche al di fuori dell’Argentina e dell’America del Sud. Ha svelato un mondo di emozioni che risuona universale”, sottolinea. Oggi, il tango è al centro di numerosi festival musicali in tutto il mondo e attira l’interesse di un pubblico sempre più vasto. La dedizione di Sarita Schena alla sua arte si riflette nel suo costante impegno nello studio e nella specializzazione. “La musica del tango tocca corde profonde in ogni ascoltatore” afferma “ per la potenza emotiva che caratterizza questo genere. Oltre ai testi scritti in spagnolo, la musica stessa diventa un linguaggio universale che supera le barriere linguistiche e si connette direttamente con l’essenza delle emozioni umane”. Un capitolo musicale sorprendente si apre per Sarita Schena con la sua Esperienza in Maria del Buenos Aires,  per la cui esecuzione viene coinvolta da Michele Cellaro. “È stata una esperienza strepitosa, voce e orchestra si intrecciano in una formazione straordinaria  e con la OLeS è la prima volta che mi esibisco. Auspico che questo progetto possa anche trovare un seguito, ne sono felicissima”. Sarita si è già esibita a Lecce “ma è la prima volta nella bellissima cornice del Chiostro dei Teatini”. Infine anche se non è una ballerina di tango, negli ultimi anni ha ripreso anche questo filo di questa forma d’arte perché è un approccio diverso che le permette di esprimere il suo amore per il tango oltre la voce”. In un mondo in cui la musica transcende le frontiere e le culture, Sarita Schena continua a rendere omaggio alle sue radici italiane e argentine, trasformando il tango in una forma d’arte universale. La sua voce si unisce al tango, raccontando storie di passione, emozione e connessione che risuonano nell’anima di chiunque ascolti.

La parola “tango” evoca subito l’immagine della danza che coinvolge anche i sensi. E la magia del tango argentino ha incontrato la passione italiana in una storia unica che avvia il suo intreccio a  Buenos Aires. Pamela Marmol, argentina, e Emiliano Pilloni, sardo, hanno creato una coppia straordinaria che fonde la loro esperienza e la loro arte in una sinfonia di movimenti appassionati.Il loro percorso professionale e personale ha avuto inizio 16 anni fa, quando hanno iniziato a ballare insieme. “Abbiamo creato la nostra coppia a Buenos Aires, dove ci siamo conosciuti”, condivide Pamela. Originaria di Buenos Aires, ha portato con sé l’autenticità del tango argentino. Emiliano, d’altra parte, ha aggiunto la sua affinità con la cultura italiana, creando un mix unico di influenze.In Argentina, dove hanno iniziato il loro percorso artistico e personale di coppia: “ Ci siamo esibiti in luoghi autentici di tango, le milongas. Le nostre esibizioni si sono poi estese in Europa, con partecipazioni in festival e spettacoli che hanno catturato l’attenzione di un vasto pubblico” dice Emiliano.”Oggi, dopo essere arrivati nel Salento perché chiamati da una scuola ne abbiamo fatto, di questa terra meravigliosa, la nostra casa e abbiamo, nove anni fa, aperto una nostra scuola di tango, Accademia Tango Tradicion”, fa eco Pamela.Il coinvolgimento dei due ballerini di tango con la OLeS è “un capitolo emozionante”,lo definiscono così.  “ È la prima volta che balliamo sulle note di un’orchestra sinfonica in uno spettacolo di tango dedicato al grande Astor Piazzolla. La possibilità di danzare con un complesso orchestrale così è un’esperienza unica che ha un significato speciale poiché sfida le convenzioni musicali e apre nuovi orizzonti espressivi”. Emiliano conclude: “È un omaggio a Piazzolla che ci ispira profondamente perché la magia del tango si fonde con le note orchestrali e crea  un’esperienza straordinaria che coinvolgerà anima e cuore degli spettatori, ne siamo sicuri”.

(Testi raccolti da ComunicazioneOles)