Mozart il Magnifico, π’π’π§πŸπ¨π§π’πš 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐀 πŸπŸ—πŸ•/𝐛, Roberto D’Urbano, clarinetto

Roberto d’Urbano Γ¨ il primo π’„π’π’‚π’“π’Šπ’π’†π’•π’•π’ dell’Orchestra, che oggi Γ¨ Oles, da quando aveva 24 anni.
Un lungo sodalizio che si rinnova ogni volta che si fa una prova, ogni volta che si sente il tocco della bacchetta del direttore, ogni volta che in un ensemble c’è il clarinetto. β€œE’ stato amore a prima vista con questo strumento. β€œAvevo dieci anni, frequentavo la 5^ elementare e ho ascoltato un mio compagno che in classe aveva portato il clarinetto e si Γ¨ messo a suonarlo. Ho deciso in quel preciso istante. Ho pensato che io avrei fatto la stessa cosa: avrei suonato quello strumento”. Non si puΓ² dire che non sia stato di parola D’Urbano: a 14 anni Γ¨ giΓ  al conservatorio di Santa Cecilia e a 21 ha regolarmente concluso la prima parte di uno studio che per un musicista in realtΓ  non finisce mai. Si suona se si studia continuamente. Da Roma va al Mozarteum di Salisburgo attratto da un nome in particolare, Alfred Prinz, primo clarinetto della Vienna State Opera, di cui aveva ascoltato alcune registrazioni. Di questo segue delle masterclass che lo arricchiscono di esperienza e di voglia di migliorare ulteriormente e cosΓ¬ decide per l’Accademia Internazionale di Biella, una eccellenza nel panorama degli studi musicali. LΓ¬ studia con Antony Pay e mentre continua il suo perfezionamento supera subito l’audizione fatta per la I.C.O. e diventa primo clarinetto a soli 24 anni e contemporaneamente si esibisce con prestigiose compagini orchestrali come quelle del Petruzzelli e del Comunale di Bologna oltre a esibirsi con ensemble diversi in Europa e non solo.

Oggi, insieme alla attivitΓ  concertistica e alla registrazioni per importanti case discografiche, Γ¨ docente titolare della Cattedra di Clarinetto presso il Conservatorio β€œC.G. da Venosa” di Potenza, dopo aver insegnato al Conservatorio β€œF. Cilea” di Reggio Calabria.

Il 24 e 25 maggio nel concerto MOZART IL MAGNIFICO sarΓ  uno dei solisti della π’π’π§πŸπ¨π§π’πš π‚π¨π§πœπžπ«π­πšπ§π­πž 𝐊 πŸπŸ—πŸ•/𝐛. β€œInizialmente – ricorda Roberto – il grande di Salisburgo aveva scritto questa partitura per flauto ma sentendo il clarinetto si Γ¨ innamorato dello strumento tanto da ritrascriverla per lo stesso, accostandogli altri strumenti, anche questi con parti da solista: corno, fagotto, oboe”. Mozart ama il clarinetto, conclude D’Urbano: β€œ Il Concerto KW 622, un altro capolavoro che sicuramente capiterΓ  di programmare, a mio modo di vedere, Γ¨ la partitura piΓΉ bella che mai sia stata scritta per fiato, il clarinetto appunto, e orchestra”. Il primo clarinetto oggi accosta all’attivitΓ  concertistica quella della docenza che pure lo entusiasma ma confessa che “ogni volta che si chiude una esibizione di Mozart in particolare, di cui amo perfezione assoluta e pulizia, ringrazio il destino per avermi permesso, fortunato, di poter essere un musicista che convive con il bello sempre β€œ.Β  (a cura di ComunicazioneOles)